Economia


27.08.2005.

CRONACA DELL’ECONOMIA INTERNAZIONALE

Con l’abolizione della vecchia legge sulla fondazione dell’Industria petrolifera della Serbia, con cui viene data la luce verde per la sua privatizzazione, il governo del premier Vojislav Kostunica ha dato il piů forte argomento che i rapporti con il Fondo monetario internazionale rappresentano una delle prioritŕ. I buoni rapporti con i circoli finanziari internazionali – Fondo monetario internazionale, Banca mondiale e Organizzazione commerciale mondiale, rappresenta un grande progresso democratico rispetto alla politica serba durante il regime di Slobodan Milosevic. Il problema, perň, sta nel fatto che questo non č sufficiente per tirar fuori l’economia serba dai problemi durati per decenni e per prendere il passo con le integrazioni europee. Piů ampiamente nella CRONACA DELL’ECONOMIA INTERNAZIONALE a cura di Zorica Mijuskovic.

L’inizio dei colloqui con i rappresentanti del Fondo monetario internazionale si sta avvicinando, ed č difficile credere che il Fondo rinuncerŕ alle vecchie richieste. Al Fondo, infatti, č noto il fatto che Belgrado č in ritardo con la scelta del consigliere per la privatizzazione dell’Industria petrolifera della Serbia, cosa che doveva essere svolta giŕ un anno fa. Questa era la condizione per la conclusione della precedente, quarta revisione dell’accordo con il Fondo monetario internazionale.

Il governo del premier Kostunica era molto cooperativo, cosě che il Fondo ha accettato di prolungare la propria missione di sei mesi, piů precisamente entro la fine dell’anno. Allora i suoi esperti dovrebbero dare la valutazione finale sulle riforme dell’economia serba e sulle sue capacitŕ di pagare il debito estero. La conclusione favorevole dell’arrangiamento triennale, oltre al ritiro dell’ultima trancia di credito, comprende anche l’annullamento degli aggiuntivi 15% di debito verso il Club dei creditori di Parigi, che ammonta a 900 milioni di dollari.

Che il governo serbo abbia capito seriamente gli avvisi del Fondo monetario internazionale lo dimostra chiaramente l’abolizione della legge sull’Industria petrolifera della Serbia. Perň č rimasto oscuro il punto se il governo serbo abbia spiegato al Fondo monetario internazionale la propria posizione riguardante alle grandi perdite con la privatizzazione delle raffinerie, strappate al sistema della compagnia. Non č altrettanto chiaramente espressa la sua intenzione se desidera mantenere il pacchetto maggioritario di azioni nella compagnia petrolifera, con cui si conserverebbe il controllo statale nella presa delle decisioni strategiche. Č aperta la domanda come reagirŕ il Fondo monetario internazionale a queste incertezze economico – politiche.

Prima di tutto per il fatto che Washington ha stanziato al governo serbo 100 milioni di dollari come aiuto per il bilancio serbo.

L’intera cosa viene complicata aggiuntivamente da un’inflazione alta, come conseguenza della crescita di prezzo del petrolio sul mercato mondiale, che č diventata la patata bollente dell’economia nazionale. Gli esperti economici, dall’altra parte, raccomandano la riviviscenza delle attivitŕ economiche rappresenta la soluzione per i problemi. Come ci si aspetta, nuovi impulsi nella risoluzione dei problemi di transizione lo darŕ anche l’inizio delle trattative sulla stabilizzazione ed associazione con l’Unione europea, annunciate per il 5 ottobre.


26.08.2005.

ZASTAVA COSTRUISCE IL “PUNTO”

La Fabbrica di automobili ZASTAVA di Kragujevac e il FIAT italiano firmeranno il 10 settembre l’accordo sulla costruzione dell’automobile di marca “PUNTO” in Serbia. Con questo accordo č previsto il montaggio di automobili, perň anche la produzione di pezzi di ricambio per il modello italiano. Servizio a cura di Biljana Blanusa.

ZASTAVA di Kragujevac non ha possibilitŕ finanziarie per sviluppare da sola un nuovo modello di automobile, perché per questo sono necessari grandi mezzi, anche fino a 500 milioni di euro. Per questo motivo, la possibilitŕ di montaggio che si apre con la firma dell’accordo con FIAT, rappresenta una buona prospettiva imprenditoriale.

Con l’accordo viene prevista, l’anno prossimo, la produzione di 8mila veicoli nella fabbrica di Kragujevac. L’intero valore dell’affare ammonta a 60 milioni di euro.

Prima di iniziare il montaggio, č necessario svolgere alcuni preparativi per quanto riguarda la modernizzazione delle linee di produzione. Il primo PUNTO con la scritta ZASTAVA dovrebbe essere presentato alla manifestazione “Giornate italiane” a Belgrado, ad ottobre. Il prezzo del PUNTO montato nella fabbrica di Kragujevac, secondo alcune valutazioni, dovrebbe essere intorno ai 8mila euro, mentre il prezzo dello stesso modello prodotto in Italia costa circa 11mila euro.

Il FIAT di Torino, nella prima fase, non avrŕ grande guadagno dalla vendita dei veicoli montati in Serbia, perň questo fatto sarŕ compensato dalla vendita di pezzi di ricambio. Quest’accordo non č di poco valore per la FIAT, visto che la compagnia č indebitata di diversi miliardi di dollari e sta cercando di abbassare le spese di produzione. Il prezzo della mano d’opera in Serbia č molto piů basso rispetto agli altri paesi dell’Unione europea. Per questo motivo, la collaborazione con ZASTAVA, che permette una produzione meno costosa, sarebbe un’ottima mossa anche per la FIAT.

Per quanto riguarda ZASTAVA, restano sempre alcuni dilemmi. Per il montaggio del PUNTO sono sufficienti 400 operai, cosě che viene posta la domanda che cosa faranno i rimanenti 4mila impiegati. Eppure, l’annunciato montaggio del PUNTO riporterŕ la speranza, prima di tutto, agli impiegati di ZASTAVA, perň anche agli altri cittadini di Kragujevac, che la situazione sta migliorando. Sembra che l’agonia dell’ex gigante di Kragujevac stia finendo. Possono rilassarsi anche i politici, perň anche i gestori della fabbrica, perché, dopo nove anni, si sta intravedendo la luce alla fine del tunnel.


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